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EDITH STEIN


Edith Stein è stata una religiosa e filosofa tedesca dell'Ordine delle Carmelitane Scalze: convertitasi al cattolicesimo dall'ebraismo, venne arrestata dai nazisti e rinchiusa nel campo di concentramento di Auschwitz, dove trovò la morte. Nel 1998 papa Giovanni Paolo II l'ha proclamata santa e l'anno successivo l'ha dichiarata compatrona d'Europa.

BIOGRAFIA

Edith Stein nacque a Breslavia (allora città tedesca, oggi città polacca di Wroclaw) il 12 ottobre 1891, ultima di 10 figli in una famiglia ebraica ortodossa. Nel 1904 divenne atea. Studiò tedesco, filosofia, psicologia e storia alle Università di Breslavia, Gottinga e Friburgo. All'Università di Gottinga divenne studentessa di Edmund Husserl e lo seguì come assistente all'Università di Friburgo in Brisgovia. Nel 1916 ottenne il dottorato in filosofia con una dissertazione sotto la guida di Husserl Zum Problem der Einfuhlung ("Sul Problema dell'Empatia"), dopodichè diventò membro della facoltà a Friburgo. Nonostante avesse già avuto contatti con il cattolicesimo, fu solo dopo aver letto l'autobiografia della mistica santa Teresa d'Avila, durante una vacanza nel 1921, che abbandonò formalmente l'ebraismo e si convertì. Battezzata il 1° gennaio 1922 a Bad Bergzabern rinunciò al suo posto di assistente di Husserl per andare ad insegnare presso una scuola domenicana per ragazze a Speyer (1922-1932). Durante questo periodo tradusse il De veritate di san Tommaso d'Aquino in tedesco e familiarizzò con il pensiero filosofico cattolico in generale. Nel 1932 divenne lettore all'Istituto di Pedagogia a Münster, ma le leggi razziali del governo nazista la obbligarono a dimettersi nel 1933. Il 12 aprile 1933, alcune settimane dopo l'insediamento di Hitler al cancellierato, Edith Stein scrisse, invano, a Roma per chiedere a papa Pio XI e al suo segretario di Stato - il cardinale Pacelli, già nunzio apostolico in Germania e futuro papa Pio XII - di non tacere più e di denunciare le prime persecuzioni contro gli ebrei. Entrò nel convento Carmelitano a Colonia nel 1934 e prese il nome di Teresa Benedetta della Croce. Lì scrisse il suo libro metafisico Endliches und ewiges Sein ("Essere finito ed essere eterno") con l'obiettivo di conciliare le filosofie di Tommaso d'Aquino e Husserl. Per fuggire alla minaccia nazista, il suo ordine la trasferì al convento Carmelitano di Echt nei Paesi Bassi. Lì scrisse la Kreuzeswissenschaft. Studie uber Johannes vom Kreuz (La Scienza della Croce: Studio su Giovanni della Croce). Non era al sicuro neanche in Olanda: la conferenza dei vescovi olandesi il 20 luglio 1942 fece leggere in tutte le chiese del paese un proclama contro il razzismo nazista. In risposta il 26 luglio Adolf Hitler ordinò l'arresto dei convertiti ebraici (che fino a quel momento erano stati risparmiati). Edith e sua sorella Rosa, pure lei convertita, furono catturate ed internate presso il campo di transito di Westerbork prima di essere trasportate al campo di concentramento di Auschwitz, dove furono uccise nelle camere a gas il 9 agosto 1942. Con la sua beatificazione nel Duomo di Colonia da parte di papa Giovanni Paolo II, il 1° maggio del 1987, la Chiesa cattolica volle onorare, per esprimerlo con le parole dello stesso Pontefice, "una figlia d'Israele, che durante le persecuzioni dei nazisti è rimasta unita con fede ed amore al Signore Crocifisso, Gesù Cristo, quale cattolica ed al suo popolo quale ebrea". La decisa volontà di Giovanni Paolo II - che in gioventù era appartenuto a quella componente del cattolicesimo polacco che aveva ereditato dalla dominazione austriaca di Cracovia le tradizioni di tolleranza asburgica verso la minoranza ebraica, e che indicò sempre lo sterminio antisemita come un abisso dell'umanità - sormontò anche l'ostacolo canonico a dichiararla santa, cioè la ricerca di un miracolo compiuto in vita ovvero la dichiarazione del martirio per la fede. Con l'affermazione che la persecuzione subita nel campo di sterminio - che portò alla sua morte - era patita per la sua testimonianza della fede (affermazione dalle conseguenze teoriche assai ampie, sulla natura anticristiana del nazismo e sul fatto che si può affermare la fede cattolica anche rifiutando di sottrarsi ad una persecuzione razziale), Edith Stein fu canonizzata dallo stesso Giovanni Paolo II l'11 ottobre 1998 e nominata compatrona d'Europa.

IL PREMIO EDITH STEIN

Il Premio Edith Stein viene assegnato ogni due anni a persone, associazioni o istituzioni che si sono distinte a livello internazionale per il loro impegno sociale, politico o civile. Il premio consiste in una medaglia con l'iscrizione "Unsere Menschenliebe ist das Maß unserer Gottesliebe" ("Il nostro amore per l'uomo è la misura del nostro amore per Dio") e € 5.000. Il premio viene assegnato dal Curatorio del circolo Edith Stein di Gottinga, di cui fanno parte sia la Chiesa evangelica, sia la Chiesa cattolica che l'associazione per la collaborazione ebraico-cristiana. Premiati:
    - 1995 Eduard Lohse
    - 1997 Joop Bergsma
    - 1999 Leonore Siegele-Wenschkewitz
    - 2001 Maximilian-Kolbe-Werk e. V.
    - 2003 Bruno-Hussar-Stiftung
    - 2005 Josef Homeyer