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MAUTHAUSEN


Mauthausen è il nome dato ad un gruppo di quarantanove campi e sottocampi di concentramento nazisti situati nei pressi della piccola cittadina di Mauthausen nell'Alta Austria, a circa venti chilometri a est di Linz. Venne aperto l'8 agosto 1938 e fu posto sotto comando di Franz Ziereis fino alla liberazione, avvenuta il 5 maggio 1945. Venne utilizzato come campo di sterminio da attuarsi attraverso il lavoro forzato e il denutrimento per intellettuali e membri delle diverse classi sociali dei paesi che la Germania nazista occupò durante la Seconda Guerra Mondiale.
Entrata campo di Auschwitz
Alla fine del 1941 fu la volta dei prigionieri di guerra sovietici: il primo gruppo venne immediatamente gassato nelle camere a gas apppena installate. Precedentemente i prigionieri venivano trasferiti al Castello di Hartheim, un centro della Aktion T4 dove le camere a gas operavano dal 1940. Alla fine del 1944 fu la volta dei prigionieri ebrei, ungheresi e olandesi, molti dei quali morirono ben presto a causa del duro lavoro e delle pessime condizioni di vita, oppure perchè costretti a gettarsi dai dirupi delle cave di Mauthausen. Il dottore del campo osava eliminare i prigionieri con iniezioni a base di benzina o derivati. Altre volte, d'inverno, con temperature di dieci gradi sotto lo zero ed oltre, i prigionieri venivano lasciati nudi, all'aperto e di notte, dopo essere stati bagnati con le pompe dell'acqua. La mattina ne restavano pochi in vita. Nel settembre 1944 venne aperto anche un nuovo campo femminile, con il primo trasporto di donne provenienti da Auschwitz; altri trasporti, con donne e bambini, giunsero a Mauthausen dagli altri campi: Ravensbruck, Bergen Belsen, Gross Rosen e Buchenwald. Oltre al trasporto delle prigioniere, giunsero a Mauthausen anche diverse guardie donne, delle quali almeno venti servirono nel campo centrale e altre sessanta nell'intero complesso. Diversi sottocampi di Mauthausen includevano, oltre a cave e miniere, anche fabbriche belliche. I prigionieri venivano costretti a lavorare anche per dodici ore consecutive, fino al totale sfinimento. I sopravvissuti, per mantenere la segretezza sul loro lavoro, venivano trasferiti in altri campi di concentramento oppure uccisi mediante iniezioni letali, per poi essere cremati nei forni.